Mostre
Chi sale due piani di scale si merita un premio e una sorpresa. Sto impiegando grandi energie ed impegno per realizzare un calendario annuale di mostre che premi queste aspettative. E seguo un criterio semplice : proporre solo ciò che mi piace e mi fa crescere. Una visione egocentrica, che però mi consente di trasmettere entusiasmo e autenticità.
Perciò aspettatevi proposte insolite, di nicchia, ma non perché pensate per un pubblico di privilegiati. 1 Stile è per chiunque abbia voglia di sperimentare emozioni culturali nuove, stimolanti.
Senza preconcetti e, tuttavia, con la passione per le tradizioni che ci hanno consegnato l’intelligenza del ben fare. Mostre che aprono le porte al talento: che sia in forme avveniristiche o nella riproposizione di nobili forme. Spazio dunque ai giovani, sia d’età che di spirito: ricordando che non sempre le due cose equivalgono. Mostre per incontrarsi a conversare tra pareti colorate, in ambienti caldi e accoglienti che stimolino circolazione di idee e scambio di opinioni.
BARBARA DEL RIO, In Painting | 6 novembre - 27 novembre 2014
Come scrive Silvia Luperini su La Repubblica“…oggi il ricamo avvicina sempre più il pret-à-porter alla haute couture ed è molto amato dalle maison proprio perché è difficile (e costoso) da copiare…”
Barbara Del Rio, giovane designer orafa bolognese, interpreta con sensibilità e maestria gli artisti del passato realizzando a mano piccole creazioni d’arte.
L'arte moderna è lo scenario sul quale Barbara del Rio crea le sue opere: dall’ultimo Van Gogh alla gioia di Chagall e al senso del colore di Mirò. Sorprende la capacità di tradurre le emozioni dell’artista in un elemento destinato all’ornamento femminile: fragile, eppure veicolo di un messaggio profondo.
L'utilizzo di stoffe preziose percorse da ricami, dipinte o decorate rendono i bijoux esclusivi, insoliti eppure classici, adatti alla donna moderna che ama sentirsi attuale con originalità.
Biografia di Barbara Del Rio >>
ALBANO SEGURI, Lo sport, l’arte, gli amici | 3 ottobre - 1 novembre 2014
Albano Seguri (Mantova, 1913-2001) è stato un artista eclettico: nato scultore alla scuola di Francesco Messina, fu anche uno straordinario disegnatore e questa mostra vuole ricordare gli aspetti meno noti della sua ricchissima produzione. Appassionato di boxe, legato a numerosi artisti da grande amicizia e collaborazione, l’esposizione accende le luci sugli aspetti più umani, le passioni di un protagonista del Novecento e, divisa in tre sezioni, approfondisce la trasformazione del pittore dai toni monocromatici della giovinezza alla tavolozza sgargiante della maturità.
FEDERICA AIELLO PINI, Falling in love| 30 agosto - 27 settembre2014
La mostra ospita opere realizzate da Federica Aiello Pini tra il 2008 e il 2014. Sono venti dipinti a tecnica mista, acrilico, china, grafite, carboncino su supporti diversi ( carta, tela, cartone, tavola, pvc) e di vario formato: in gran parte inediti.
Giovanni Pasetti così scrive nella sua presentazione:”… Si noterà un’evidente maestria nel tratto, che nella pittrice possiede (probabilmente da sempre) una potenza evocatrice singolare. Basta una linea, e intravediamo il mondo. La linea in questione non si dipana poi sopra un tessuto confuso e in certo modo astratto, come troppo spesso capita ad altri creativi della nostra epoca, ma al contrario intona lo spazio della sua esistenza, ovvero la miriade di echi cromatici che la divisione del perimetro induce. Per questo, al di là delle interessanti presenze proto-animali che spesso animano i suoi quadri, il soggetto d’elezione per Federica è l’abbraccio. Un abbraccio che si direbbe klimtiano, se non fosse più attuale, meno estetico, meno estasiato, vibrante come la corda di un violino. Perché l’abbraccio? Forse perché l’abbraccio unisce e divide al tempo stesso; è espressione di economia suprema nei sentimenti, lacerazione ambigua del post-nascita, saluto, commiato, finalmente contatto. Forse perché nell’abbraccio l’arte trova l’occasione per descrivere le due persone, seguendo una serie di spostamenti che vanno dallo zero della coppia indistinta, all’incontro delle entità separate, fino alla formazione di un terzo agente, in realtà superiore alle due metà. Infine, se vogliamo entrare più nel dettaglio della figurazione, questi abbracci sono anche un perenne nascondimento o semi-nascondimento del volto e dell’espressione. Che però, proprio perché appena suggerita, trionfa nell’intensità e si adopera nel mostrarsi. Forse è la nostra fantasia a chiedere che il viso e la bocca ci vengano finalmente rivelati, donando al terzo incomodo il suggerimento provvisorio di un intero futuro, che si consuma nell’istante dell’incontro..."
Biografia Federica Aiello Pini>>
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