Mostre
Chi sale due piani di scale si merita un premio e una sorpresa. Sto impiegando grandi energie ed impegno per realizzare un calendario annuale di mostre che premi queste aspettative. E seguo un criterio semplice : proporre solo ciò che mi piace e mi fa crescere. Una visione egocentrica, che però mi consente di trasmettere entusiasmo e autenticità.
Perciò aspettatevi proposte insolite, di nicchia, ma non perché pensate per un pubblico di privilegiati. 1 Stile è per chiunque abbia voglia di sperimentare emozioni culturali nuove, stimolanti.
Senza preconcetti e, tuttavia, con la passione per le tradizioni che ci hanno consegnato l’intelligenza del ben fare. Mostre che aprono le porte al talento: che sia in forme avveniristiche o nella riproposizione di nobili forme. Spazio dunque ai giovani, sia d’età che di spirito: ricordando che non sempre le due cose equivalgono. Mostre per incontrarsi a conversare tra pareti colorate, in ambienti caldi e accoglienti che stimolino circolazione di idee e scambio di opinioni.
ANTONELLA GANDINI, La Bellezza Imperfetta
Gli oggetti e le immagini che propongo in questa occasione sono concepiti come dettagli di un’unica “messa in scena”. Ci interrogano ponendo domande circa il significato della loro essenza, evocano le ritualità a loro connesse, acquisite mediante l’uso comune e con esse l’umana necessità di reiterare alcune funzioni vitali come ad esempio, l’alimentazione e la sessualità.
Le opere esposte sono realizzate utilizzando svariate tecniche espressive, video, scultura, scrittura e fotografia, ma si propongono come interventi site specific in un ambiente particolarmente suggestivo e intimo. Concepite per l’occasione, enfatizzano il ruolo dell’osservatore eleggendolo a parte integrante del dialogo, soggetto e oggetto al quale si chiede di sostare e cercare un punto e un tempo d’osservazione privilegiato. Con rigorosa forma e sottile ironia le opere proposte rimangono in bilico fra il desiderio di bellezza e la consapevole imperfezione, facendo per un attimo vacillare le nostre certezze.
Biografia Antonella Gandini -->
ALESSIA DE MONTIS, To be Apple or not to be Apple
Un dubbio amletico sull’amore platonico
Fotografie, video, installazioni
Alessia De Montis giovane fotografa (1976) livornese, oggi risiede a Bologna. Nel 2012, dopo un viaggio residenziale a New York, ha intrapreso un progetto fotografico complesso ispirato dal tema della ‘grande mela’. Con un taglio particolare: il frutto, che dai tempi dei tempi è simbolo di tentazione, seduzione, peccato, imprese eroiche, bellezza, salute, magia, è qui esplorato nella possibilità di far combaciare, o meno, le sue due metà in una coppia ben assortita.To be apple or not to be apple è il titolo di una bella mostra che prende le mosse dal Simposio di Platone, il primo a descrivere la storia degli ermafroditi divisi da Zeus in due parti autonome e distinte che passano la vita a cercare di …riunirsi! Da qui all’associazione delle due parti perfettamente combacianti di una mela. L’esposizione presenta fotografie, video e installazioni che portano a conclusioni intriganti: la metà della mela divisa, rimodellata perfettamente in creta e cotta lentamente in forno viene filmata per dimostrare la metamorfosi delle due ‘nature diverse’.Un lavoro concettuale che porta il focus sulla difficoltà di comunicazione tra generi, ma soprattutto tra persone; poiché al centro della ricerca di Alessia De Montis c’è sempre la relazione tra gli esseri umani. E poi sull’inutilità della manipolazione che porta all’infelicità.La mostra si inserisce nel progetto Nutrix (voluto da 1 Stile, in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi) che vede un gruppo di artiste impegnate, nei mesi di EXPO, nell’interpretazione del tema della donna come cibo.
Biografia Alessia De Montis -->
CATERINA BORGHI, Fame d'Arte
Una ventina di oli dagli sfondi smaltati ospitano scene della quotidianità declinate in forme surreali. Uomini e donne contemporanei portano a una riflessione sul consumismo. Mostra che inaugura il progetto Nutrix in collaborazione con la Fondazione Umberto Veronesi per sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e di una corretta alimentazione.
Il mondo di Caterina Borghi è estremamente ironico e attento ai fenomeni di costume contemporanei. Ad uno sguardo superficiale potrebbe sembrare pittura frivola: i suoi soggetti sono spesso quelli delle fiabe o della pubblicità. Ma il suo interesse per la moda è professionale non amatoriale e la tavolozza di Caterina è luminosa, persino quando a dominare lo sfondo è il nero!Dietro il gioco si percepisce la denuncia di un mondo spesso dominato dall’apparenza.
Per 1 Stile, interpretando il progetto Nutrix che affianca simbolicamente Expo, l’artista ha prodotto una serie di opere inedite incentrate sulla donna e il cibo. Fedele al proprio stile, Borghi declina il tema con ironia e ci propone improbabili coreografie dove le protagoniste si porgono all’osservatore come casalinghe o appassionate dello shopping e dei party, ma anche dentro al carrello della spesa, cibo esse stesse. Il mondo in cui l’artista ci invita a entrare e riflettere è quello degli sprechi, del bisogno di apparire, del narcisismo dilagante. E la realtà si capovolge regalando la scena ai personaggi della fantasia, spesso in grado di fornirci spunti di riflessione sui valori del quotidiano.