Mostre
Chi sale due piani di scale si merita un premio e una sorpresa. Sto impiegando grandi energie ed impegno per realizzare un calendario annuale di mostre che premi queste aspettative. E seguo un criterio semplice : proporre solo ciò che mi piace e mi fa crescere. Una visione egocentrica, che però mi consente di trasmettere entusiasmo e autenticità.
Perciò aspettatevi proposte insolite, di nicchia, ma non perché pensate per un pubblico di privilegiati. 1 Stile è per chiunque abbia voglia di sperimentare emozioni culturali nuove, stimolanti.
Senza preconcetti e, tuttavia, con la passione per le tradizioni che ci hanno consegnato l’intelligenza del ben fare. Mostre che aprono le porte al talento: che sia in forme avveniristiche o nella riproposizione di nobili forme. Spazio dunque ai giovani, sia d’età che di spirito: ricordando che non sempre le due cose equivalgono. Mostre per incontrarsi a conversare tra pareti colorate, in ambienti caldi e accoglienti che stimolino circolazione di idee e scambio di opinioni.
Barbara Del Rio - Edizioni Pulcinoelefante, LIMITED EDITION| 4-24 dicembre
Prendi un uomo che ha solcato i mille mari della poesia e li ha messi nei fogli dei suoi libriccini.
Prendi una giovane donna che sogna di viaggiare e traduce nel metallo i suoi sogni di parole e frasi poetiche.Mettili insieme e nasce un piccolo libro prezioso, insolito, unico. Per la mostra di 1 Stile, LIMITED EDITION.
Sono piccoli miracoli laici gli incontri che arricchiscono e danno senso al quotidiano. Ma ci sono persone, come Alberto Casiraghy (Pulcinoelefanteedizioni) e Barbara Del Rio che sembrano nate per produrre bellezza con la semplicità con cui respirano e camminano. Nati per la relazione con l’altro attraverso la loro attitudine alla manualità, ai lavori artigianali. E se Alberto lo fa mettendo a disposizione di grandi e piccoli artisti il suo tornio e le sue grandi competenze per realizzare, nello spazio di un giorno, questi piccoli libri in pregiata carta cotone in tiratura limitata a poche decine di esemplari, Barbara traduce in bijoux personalizzati i ricordi e le frasi del cuore di ognuno. Si capisce come questo incontro fosse scritto e come sarà interessante vederne in mostra il risultato!
C’è un filo rosso che unisce i libriccini d’artista editi da Alberto Casiraghy per i tipi di Pulcinoelefante e i bijoux di Barbara Del Rio pensati per la mostra Limited edition. Lo dice la parola stessa, sono serie limitate e anche oggetti realizzati a mano uno a uno. Ma c’è un ingrediente speciale che non è tipico di ogni artigiano e che invece la natura ha profuso in queste due persone: il piacere della relazione, il desiderio di comunicare con il fruitore attraverso canali emotivi profondi: sia che si tratti di dare visibilità a un poeta o a un artista visivo che di veicolare col metallo smaltato un messaggio per chi ci è caro. In questa disponibilità ad accogliere le persone- dalla più umile a quella più famosa- ed avere cura dei loro sentimenti, nascono progetti semplici e preziosi. Unici, come sono coloro che li apprezzano. Avrebbe mai potuto ignorarli 1 Stil
Leonardo Balbi APPUNTI 3D | 13-26 novembre
Leonardo Balbi, l’artista
Quando Leonardo mi ha chiesto di introdurre la sua mostra presso la Galleria 1 Stile sono stato molto contento.
Non perché io sia un critico d’arte o uno storico dell’arte ma perché sono convinto che Leonardo sia un vero artista e mi fa piacere potermi considerare suo amico.
Chi è l’artista
E’ difficile definire oggi un artista. In passato era più facile. Facevi l’Accademia, studiavi, ti impegnavi, iniziavi a fare mostre, riuscivi a vendere i tuoi quadri, finivi in un museo.
Oggi non è più così. Almeno a partire da quando Duchamp ha realizzato la usa famosa Fontana. Da quel momento più che l’opera ha valore l’idea e dalla fatica e dalla manualità si è passati alla capacità di realizzare progetti, un po’ come un imprenditore. Basta pensare a Cattelan e alle sue opere.
Perché Leonardo è un artista
Leonardo è un artista per almeno tre buone ragioni: ha studiato per diventarlo, ha continuato a sperimentare, vive come un artista.
Leonardo ha studiato per diventare un artista. A quelli che guardando una sua opera dicono il famoso “Questo potevo farlo anch’io” rispondo primo lo puoi Rifare e secondo non lasciarti ingannare dall’astratto, dall’informale.
Per fare le opere di Leonardo occorre preparazione, studio, impegno ma soprattutto occorre un grande lavoro fisico. A chi non ha mai avuto la fortuna di andare nell’Atelier di Leonardo suggerisco di andare. E’ un uomo schivo ma se si usano le parole giuste, passate le sale espositive, si arriva nella bottega dell’artista. E si capiscono molte cose. Non sono solo le dimensioni delle opere a far capire la fatica dell’artista ma anche le prove, le tavolozze, i vari stadi delle tele.
Ma qui quello che colpisce sono soprattutto gli schizzi preparatori: la dimostrazione del processo dell’artista, del lavoro, della progettazione.
Leonardo ha continuato a sperimentare. Da vero artista Leonardo non rinnega il suo passato di figurativo ma lo considera solo uno stadio verso la sua opera migliore: la prossima. Ancora una volta la sperimentazione è la dimostrazione che l’artista continua a cercare il miglior modo per esprimere la sua arte. Lo si vede sia nelle tele di grande formato dove stratificazioni successive di colore danno forma e spessore al gesto di Leonardo. Un tentativo di dare tridimensionalità alla tela che troverà poi una sua forma ulteriore nei “tagli”.
I tagli che aprono ad un’altra dimensione, che fanno intravedere l’oltre, che sono vele cristallizzate in assenza di vento che sembrano in ogni caso prendere il volo.
La lavorazione è lunga, il gesto che sembra improvvisazione è in realtà studiato nei dettagli, e la forza di gravità consente all’artista di ottenere il risultato atteso. Poi il colore, l’inserimento della struttura per evitare la deformazione, un lavoro da scultore o da manovale…ma non è questo il vero mondo dell’artista? La polvere, il colore, i colpi di martello, il metallo, il telaio. La pittura di Leonardo è fisicità.
Leonardo vive come un artista. E come vive un artista direte voi? Non ha tempo libero perché lavora sempre. E’ sempre alla ricerca della soluzione migliore e quando “lavora per vivere” (Leonardo disegna occhiali) sperimenta linee e disegni che devono piacere al cliente e che poi utilizzerà nella sua arte. Quando invece dipinge o realizza le sue opere d’arte Leonardo sperimenta liberamente, rispettando solo i vincoli e gli obiettivi che lui si è dato ma consapevole che ogni cosa nuova potrà essere utilizzata per dare maggior vita ai suoi occhiali.
E’ un po’ come essere un dottor Jekill e mr Hyde ma dove entrambi i personaggi convivono senza lasciar spazio vuoi all’una, vuoi all’altra personalità. Sono sempre entrambi presenti.
La vita dell’artista è una delle più difficili che ci possa essere data perché non hai mai finito di lavorare: continui a cercare una nuova idea, un nuovo modo di fare le cose, sei sempre assolutamente impegnato e non stacchi mai veramente.
Ma la vita dell’artista è una delle più belle che ci possa essere data perché l’arte è energia, entusiasmo, voglia di fare. In altre parole l’arte è vita e soprattutto continua ricerca del bello.
La caratteristica principale: la ricerca del bello e le domande
E forse è questa la chiave di lettura dell’arte di Leonardo Balbi: la ricerca del bello. La continua ricerca del bello.
Leonardo continua a creare opere nuove perché insegue una ricerca del bello che sa non potrà mai terminare. Perché la bellezza cambia con noi, con le nostre emozioni, con la nostra vita senza perdere tuttavia un senso di misura che l’artista continua a governare, anche nelle sue opere più libere e anarchiche.
E oltre al bello l’arte di Leonardo mi piace perché propone domande e non regala risposte. Al mondo d’oggi sono proprio le domande l’essenziale. E le opere di Leonardo di domande continuano a farne: perché ha scelto quel colore, perché quel gesto, perché quel colpo di pennello, perché quei tagli, quel colore, le luci?
E da ultimo cosa vuol dirci l’artista?
Ecco la domanda definitiva. L’artista in realtà non vuole offrirci una risposta ma continuare a stimolare le nostre domande. L’opera d’arte come la poesia e i romanzi non è nulla senza il pubblico o il lettore.
Per questo l’arte contemporanea non è facile. Come l’arte di Leonardo.
Può piacere o non piacere ma non può lasciare indifferenti.
Giacomo Cecchin
Dino Fumaretto-Giuseppe Gradella Tra Berlino est e la pianura padana | 25 ottobre - 22 ottobre
Massimiliano Boschini, fotografo prestato all’informatica, ha scritto un libro. Poetico. Mòrs. Ispirato da un protagonista della cultura mantovana, Piubello.
Dino Fumaretto, musicista, lo ha corredato di disegni.
Giuseppe Gradella, fotografo, ha fatto la fotografia che ritrae l’autore.
Nicola Sometti ha pubblicato il libro.
Gilberto Cavicchioli lo presenta e testimonia, narrandola, la sua amicizia per Piubello da cui tutto ha avuto origine.
La galleria 1 Stile ospita una serata in onore di tutti loro, dalle sei della sera. Insolita, a partire dall’incipit : un mix di reading di poesia e arte esposta ché , contestualmente, prenderà l’avvio anche la mostra dei disegni per il libro di Fumaretto e di fotografie di Gradella: Tra Berlino est e la Pianura Padana. Un contenitore di giovane creatività per poesia e arte figurativa. Su tutto aleggerà lo spirito di Giovanni Piubello che “ fu straordinario osservatore della vita cittadina nella sua patria d'adozione, e fu amato dai mantovani che trovavano nella bancarella sotto i portici un dimesso ma profondo uomo di cultura”. Mai abbastanza ricordato e rimpianto.